Apnea notturna: se russi di notte e sei stanco di giorno potresti soffrirne

Russare è un disturbo molto diffuso che, oltre a risultare insopportabile per il partner con cui si condivide il letto, può portare anche a gravi conseguenze per la salute e lasciare una sensazione di stanchezza durante il giorno.

Non è un disturbo da sottovalutare, perché il passaggio dal russamento alle più pericolose apnee notturne è breve, come spiega Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro Medicina per il sonno dell’ospedale San Raffaele di Milano.

Il russamento, infatti, rappresenta, assieme alla stanchezza durante il giorno, il sintomo principale delle apnee ostruttive notturne (OSAS), una malattia cronica del sonno piuttosto grave che è bene identificare e trattare, se necessario, per migliorare la qualità della propria vita.

Di seguito ti spieghiamo di più su questa condizione e sui possibili trattamenti.

Verso l’apnea notturna

In genere i passaggi che portano a soffrire di apnee notturne sono i seguenti: si comincia a russare ogni tanto, poi il russamento diventa abituale e continuo, in seguito può ridursi il passaggio d’aria durante il sonno e, infine, si smette di respirare per alcuni secondi ripetutamente durante la notte (apnee con o senza sintomi).

Il percorso da russamento ad apnea è di solito graduale nell’uomo e richiede dai 10 ai 20 anni. Nella donna, invece, il passaggio dal russamento occasionale alla sindrome di apnea vera e propria impiega 1 o 2 anni e avviene solitamente dopo la menopausa.

Che cos’è l’apnea notturna?

L’apnea notturna o apnea ostruttiva nel sonno (OSAS) è una condizione nella quale si smette di respirare per alcuni istanti mentre si dorme perché le vie respiratorie faringee si assottigliano o si chiudono.

Questa patologia è molto diffusa – colpisce centinaia di milioni di adulti nel mondo! – e spesso, purtroppo, viene diagnosticata solo nelle forme più gravi, quando le alterazioni che comporta nell’organismo sono ormai permanenti.

Le 3 condizioni descritte nella foto mostrano cosa avviene durante:

  1. Il russamento, ossia quando i muscoli delle vie respiratorie si “rilassano”, di conseguenza le vie aeree  si restringono causando difficoltà respiratorie
  2. La respirazione normale durante il sonno, dove i muscoli respiratori tengono le vie aeree aperte
  3. L’apnea notturna in cui si ha il restringimento completo della via respiratoria, smettendo così di respirare per alcuni istanti durante il sonno, poiché non passa aria per qualche secondo.

L’apnea notturna può essere pericolosa?

La risposta a questa domanda è sì.
L’apnea ostruttiva del sonno (OSAS) è una condizione medica cronica che ha ripercussioni sulla qualità del sonno, sulla nostra salute e su diversi ambiti della nostra vita.

Dal punto di vista della qualità del sonno, l’apnea notturna ne determina spesso una frammentazione con conseguente sonnolenza durante il giorno.
Il che pone a rischio di incidenti stradali o altri tipi di situazioni spiacevoli.

Dal punto di vista della salute, l’apnea notturna causa un aumento della pressione sanguinea (ipertensione arteriosa) e sollecita le pareti del cuore, per cui è particolarmente pericolosa per tutti coloro che hanno problemi cardiaci (es. fibrillazione atriale, storia di infarto, ictus o attacco ischemico).
Inoltre, venendo meno il respiro per alcuni istanti ripetutamente durante la notte provoca un’alterazione delle concentrazioni di ossigeno e anidride carbonica nel sangue con ripercussioni per tutto l’organismo.

Dal punto di vista della qualità della vita, l’apnea ostruttiva contribuisce spesso a creare un notevole stress nella vita di coppia.
Chi condivide il letto con un russatore spesso diventa più irritabile durante il giorno, non riuscendo ad avere una buona qualità del sonno durante la notte.

Inoltre anche chi soffre di  apnee risulta talvolta più nervoso durante il giorno per la mancanza di un buon sonno ristoratore.
È innegabile che tutte queste situazioni portino ad una notevole tensione nelle relazioni.

Ma non è finita qui: l’apnea notturna può causare, inoltre, disfunzioni sessuali e calo della libido.

Può anche determinare deficit di attenzione, di memoria e difficoltà di concentrazione. Un sonno ristoratore è fondamentale per consentire buone perfomance mentali durante il giorno poiché ha un’importante funzione di consolidamento dei ricordi acquisiti durante la giornata.

Infine, l’apnea  notturna può causare una riduzione delle abilità manuali, con difficoltà nel compiere bene i movimenti.

Quali sono i principali sintomi dell’apnea notturna?

Di seguito ti elenchiamo i 3 più comuni:

  1. Russamento (tutte le notti, per la maggior parte della notte e da almeno 6 mesi)
  2. Sonnolenza durante il giorno
  3. Pause respiratorie nel sonno riferite dal partner

Alcune persone con apnea notturna non hanno sintomi o non sanno di averli: di solito pensano che sia normale essere stanchi o russare molto.

Come capire se si russa o se si va in apnea?

Russare è il sintomo più frequente dell’apnea notturna.
Molte persone con apnea non hanno altri sintomi, per cui spesso non è immediata da diagnosticare.

Se, ora ti starai chiedendo come fare a capire se il tuo russamento notturno presuppone una condizione più complessa,
compila il questionario che abbiamo preparato per te!

Se risponderai “SI” a 3 o più di queste domande, parlane con il tuo dentista, se esperto in disturbi respiratori del sonno, o con il medico di base.

COMPILA SUBITO IL NOSTRO QUESTIONARIO

Il dentista (esperto in medicina del sonno) o il medico di base vi farà una visita e una serie di domande volte a valutare la necessità o meno di un approfondimento diagnostico. Se necessario, sarete indirizzati da un otorino o pneumologo esperti in medicina del sonno per realizzare una valutazione delle vie aeree e un esame che si chiama polisonnografia o monitoraggio cardio-respiratorio che rileva le interruzioni del respiro.

Per capire se durante il sonno ci sono apnee o limitazioni del passaggio d’aria occorre fare questo semplice esame, che consiste in una sorta di “holter” che registra una serie di parametri durante il sonno.

Si tratta di un esame specifico e non invasivo, che può essere tranquillamente svolto a casa in totale autonomia.

Se hai problemi cardiaci (es.fibrillazione atriale e aritmie notturne, pressione alta soprattutto se difficile da trattare con i farmaci, pregresso Ictus o attacco ischemico acuto, scompenso cardiaco..), patologie ai polmoni,  diabete, sindrome metabolica-obesità, morbo di Parkinson o se hai famigliarità per malattie infiammatorie, parlane con il tuo dentista o con il medico di base.
Si tratta, infatti, di patologie che possono aggravarsi in presenza di apnee notturne per questo escludere un problema respiratorio del sonno è di fondamentale importanza.

È molto importante rivolgersi a specialisti formati in medicina del sonno prima di intraprendere qualsiasi tipo di trattamento. Non tutti i dentisti, otorini e pneumologi hanno le competenze necessarie per individuare e trattare questo tipo di disturbi. Se non correttamente approcciata, monitorata e trattata l’apnea notturna può avere gravi ripercussioni sulla vostra salute.

Nel nostro team abbiamo un dentista esperto nei disturbi respiratori del sonno che ti guiderà nel percorso diagnostico e di trattamento, se necessario, dell’apnea ostruttiva notturna, collaborando con otorini e pneumologi esperti nei disturbi respiratori del sonno.

Che cosa c’entra il dentista con le apnee notturne?

Il dentista esperto nei disturbi respiratori del sonno svolge un importante ruolo di “sentinella diagnostica” delle apnee notturne.
Infatti, visitandoti e facendoti delle domande mirate sulla qualità del tuo sonno e su alcuni aspetti della tua giornata, è in grado di sospettare la presenza di apnee. Se necessario, ti consiglierà di andare da uno specialista per eseguire, come abbiamo visto, la polisonnografia o il monitoraggio cardio-respiratorio per avere una diagnosi certa.

Le apnee notturne sono di vari tipi ed il trattamento sarà diverso per ognuna anche in relazione a dove si verifica l’ostruzione che causa l’interruzione del passaggio d’aria.

La diagnosi, quindi, rimane fondamentale.

Tra le possibili modalità di trattamento vi è una sorta di “bite” da posizionare in bocca durante la notte per consentire il passaggio d’aria.
Si tratta di un “dispositivo di avanzamento mandibolare” che fa avanzare leggermente la mandibola e la lingua, aprendo maggiormente le prime vie aeree e opponendosi, in questo modo, al loro collasso.

È molto importante che questo dispositivo sia realizzato da un dentista esperto in medicina del sonno e adeguatamente formato. Il dentista deve, infatti, essere in grado di capire se il “dispositivo di avanzamento mandibolare”  è una terapia adeguata per il paziente e saper interpretare il monitoraggio cardio-circolatorio o la polisonnografia effettuata. Talvolta, infatti, da questo esame emergono indici che richiedono ulteriori approfondimenti da parte di altri specialisti prima di iniziare una terapia in sicurezza.

Inoltre il “dispositivo di avanzamento mandibolare” deve essere realizzato e calibrato sapientemente al fine di evitare danni dentali, ai muscoli masticatori o all’articolazione temporo-mandibolare. Per questi motivi è bene affidarsi a un dentista che presenti le adeguate competenze acquisite con master universitari o corsi abilitanti.

Posso fare qualcosa per migliorare la mia qualità del sonno?

Ci sono alcune cose che puoi mettere in atto per aiutare il miglioramento della tua condizione:

  1. Perdere peso, se sei in sovrappeso.
    Dimagrire migliora sensibilmente le apnee notturne, riducendone il numero per ora di sonno e la gravità. Il grasso che si deposita sul collo, infatti, contribuisce a causare il restringimento delle vie aeree.
  2. Evitare gli alcolici prima di andare a dormire.
    L’alcol rilassa il corpo favorendo il russamento (e le più pericolose apnee) perché rilassa anche i muscoli della gola.
  3. Rinunciare al fumo
    Oltre ad essere una scelta salutare in generale, aiuta a respirare meglio.
  4. Cenare in modo leggero
    Evitare carboidrati, in modo da migliorare la qualità del sonno e la respirazione.

Inoltre, in generale, per dormire bene occorre non tenere il cellulare acceso vicino al letto, per non essere svegliati dal suono o dalle luci del dispositivo. Aiuta anche addormentarsi in una stanza oscurata, silenziosa e ben areata.
Può essere utile evitare di svolgere attività sul letto (come leggere e-mail lavorative), per associare all’ambiente “camera da letto” la sola funzione di riposo.
Infine, attività intense, come lo sport, praticate prima coricarsi, rendono più difficile l’addormentamento.

Come si tratta l’apnea?

Veniamo ora ai trattamenti per migliorare l’apnea notturna.
Come abbiamo visto, in caso di sovrappeso, la perdita di peso è di fondamentale importanza. In alcuni casi, i pazienti che perdono molto peso, possono addirittura risolvere completamente il problema. Tuttavia, perdere peso può risultare complesso e comunque richiede tempo per cui molte persone necessitano di altri trattamenti studiati ad hoc per la situazione.

La terapia, infatti, deve essere personalizzata per ogni paziente sia in base al tipo di apnea, sia in base al distretto in cui si realizza l’ostruzione che causa l’interruzione del passaggio d’aria.

Tra le terapie da utilizzare c’è sicuramente la CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) o ventilazione meccanica a pressione positiva, che prevede l’impiego di un dispositivo che mantiene le vie aeree superiori aperte durante il sonno.

La CPAP, che viene applicata alle vie aeree superiori mediante una maschera nasale, rimane un trattamento estremamente efficace per l’apnea ostruttiva (Sullivan et al 1981). Tuttavia, la maschera nasale che va indossata durante la notte e l’utilizzo di un generatore di pressione la rendono poco tollerata da molti pazienti (Bloch et al. 2000). Per superare tali inconvenienti, quindi, sono state ideate terapie alternative.

Una modalità di trattamento non chirurgico è rappresentata da una sorta di “bite” da posizionare in bocca durante la notte per consentire il passaggio d’aria.

Si tratta di un “dispositivo di avanzamento mandibolare”, che fa avanzare leggermente la mandibola e la lingua, aprendo maggiormente le prime vie aeree e opponendosi, in questo modo, al loro collasso.

I Dispositivi di Avanzamento Mandibolare (MAD), come emerso da vari studi – Ferguson et al. 1997 e 1996; Clark et al. 1996; Stradling et al. 1998 – sono in grado di ridurre i disturbi respiratori, migliorare la qualità del sonno e migliorare i sintomi.

Alcune persone, poi, hanno apnee solo se dormono con la pancia in alto e non di fianco.
Per le apnee, quindi, che dipendono dalla posizione in cui si dorme può essere utile un “dispositivo posizionale”.

Si tratta di un “collarino” da indossare durante il sonno che emette una vibrazione ad intensità crescente quando si dorme in posizione supina (a pancia in su), inducendo a dormire di fianco.

Infine, un’ultima modalità di trattamento, in pochi casi selezionati,  può essere rappresentata dalla chirurgia (di competenza dell’otorino o del chirurgo maxillo-facciale).


Speriamo di esserti stati utili spiegandoti cosa sono le apnee notturne e dandoti tutti i dettagli per riconoscerle e trattarle. Se credi di avere anche solo un minimo sospetto di soffrirne, ora sai cosa devi fare.

Dott.ssa Erica Campolongo

Bibliografia
Il contenuto è stato elaborato grazie alle competenze acquisite e il materiale didattico fornito frequentando il master di II livello in “Odontoiatria del Sonno” (università di Bologna, AA 2017-2018).
Inoltre sono state consultate le seguenti fonti informative:
  • Sezione “Patient education: Sleep apnea in adults (Beyond the Basics)” di UpToDate.
    UpToDate è uno strumento di supporto alle decisioni cliniche basate su evidenza scientifica, che viene costantemente aggiornato.
  • Articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 9 dicembre 2018 (Dossier Medicina).
  • Bloch KE, Iseli A, Zhang JN, Xie X, Kaplan V, Stoeckli PW, Russi EW. A randomized, controlled crossover trial of two oral appliances for sleep apnea treatment. Am J Respir Crit Care Med 2000;162:246–251.
  • Clark, G. T., I. Blumenfeld, N. Yoffe, E. Peled, and P. Lavie. 1996. A crossover study comparing the efficacy of continuous positive airway pressure with anterior mandibular positioning devices in patients with obstructive sleep apnea. Chest 109:1477–1483.
  • Ferguson, K. A., T. Ono, A. A. Lowe, A. A. Lowe, S. P. Keenan, and J. A. Fleetham. 1996. A randomized crossover study of an oral appliance vs nasal-continuous positive airway pressure in the treatment of mild-moderate obstructive sleep apnea. Chest 109:1269–1275.
  • Ferguson, K. A., T. Ono, A. A. Lowe, S. Al-Majed, L. L. Love, and J. A. Fleetham. 1997. A short term controlled trial of an adjustable oral appliance for the treatment of mild to moderate obstructive sleep apnoea. Thorax 52:362–368.
  • Stradling, J. R., T. W. Negus, D. Smith, and B. Langford. 1998. Mandibular advancement devices for the control of snoring. Eur. Respir. J. 11:447–450.
  • Sullivan CE, Issa FG, Berthon-Jones M, Eves L. Reversal of obstructive sleep apnea by continuous positive pressure applied through the nares.Lancet 1981;1:862–865.

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